06 marzo 2024

Scatti con lo stesso obiettivo 30 anni dopo

Nel 1993, quando era ancora un giovane fotografo, Christian Rochat immortalò per la prima volta i dottor Sogni nell’Ospedale universitario di Losanna (CHUV) per una serie di foto in bianco e nero. Oggi, 30 anni dopo, il 63.enne Christian Rochat ha di nuovo catturato dei momenti indimenticabili con i dottor Sogni nell’Ospedale universitario di Berna.

Punto d’incontro Ospedale universitario di Berna, ore 10.30. Christian Rochat sa che oggi le visite iniziano solo alle 13.00, ma vuole dare un’occhiata già prima ai diversi reparti, corridoi compresi. Prova un leggero nervosismo, giacché sono trascorsi ben 30 anni dal suo ultimo accompagnamento dei dottor Sogni. Cosa sarà cambiato? Come reagiranno i bambini? Come sarà l’atmosfera? Sono tutte domande che gli girano per la testa.

Alle 12.30 quattro artisti vanno a prendere Christian. Insieme si recano negli spogliatoi, dove il nostro fotografo scatta le prime foto della trasformazione. Qualche minuto dopo i dottori Tante Flora, Leberwurst, Hahallo e Hatschi sono pronti per le loro visite. Il gruppo si divide in due e Christian si accoda dapprima alle dottoresse Tante Flora e Hahallo, dirette in neonatologia. La dottoressa Tante Flora inizia a sussurrare e invita anche Christian a parlare più piano. L’infermiera informa le dottoresse Sogni che oggi è una giornata difficile e che molte mamme desiderano un momento di pausa. Christian segue in merito una regola chiara: vengono scattate delle foto solo se non si disturba nessuno: «Fa parte della mia professione. Rispetto ogni situazione, anche se sarebbero potute diventare delle foto bellissime.»

Show con il trapezio al posto della noia

La visita prosegue nel prossimo reparto. La dottoressa Tante Flora suona il suo ukulele e la dottoressa Hahallo entra danzando in una camera. D’un tratto la dottoressa Tante Flora tira fuori dalla sua borsa un nastro immaginario e lo fissa da una parete all’altra. In pochi secondi il nastro immaginario si trasforma in una fune da trapezio. Le due artiste rischiano di perdere l’equilibrio e rimangono goffamente in bilico sulla corda. Come applauso ricevono le cordiali risate dei piccoli pazienti, ma anche dei genitori e addirittura dei nonni in visita. Christian è entusiasta e dichiara scherzando: «La mia lente cattura anche cose che non esistono nemmeno.»

Sulla strada verso il reparto successivo, Christian, Hahallo e Tante Flora percorrono un lungo corridoio nel seminterrato. Improvvisamente si sente uno scampanellio. Tutti si guardano confusi. Lo scampanellio si avvicina. Cosa sarà mai? Due infermiere pediatriche superano il gruppo con le loro biciclette e salutano lo strabiliato team. In tal modo, il personale rimane in forma e risparmia anche tempo. Christian sa che questo è di nuovo uno dei momenti speciali da immortalare senza indugio e preme con un sorriso il pulsante di scatto.

Un’immersione davvero speciale

Nel reparto successivo Christian incontra il dottor Hatschi in visita da Alessia, una bimba di cinque anni. È venuta per un esame di controllo del suo braccio slogato. Il dottor Hatschi bussa alla porta e chiede se può entrare. Alessia sta già aspettando con impazienza. Insieme si immergono in un colorato mondo subacqueo, dove un pesce magico ha l’importante missione di far scoppiare tutte le bolle d’aria dell’oceano. Christian è felicissimo di poter partecipare a questa speciale immersione.

Trucchi di magia su misura

Christian ricorda ancora come già nel 1993 – quando la storia della Fondazione Theodora era agli esordi – le dottoresse e i dottor Sogni adattavano le loro visite allo stato di salute e all’età di ogni bambino. Come, ad esempio, il dottor Leberwurst, che ha appena finito di suonare la fisarmonica per i bebè e che nel pronto soccorso stupisce ora il quattordicenne Remo con uno strabiliante trucco di magia. Per Remo la situazione diventa elettrizzante: l’acqua sparirà nel giornale o lo inzupperà tutto? Ed ecco che… l’acqua scompare. Anche Christian è stupefatto e chiede curioso al dottor Leberwurst come ha fatto. Senza fortuna: segreto d’artista.

Alle 17.00 il fotografo e i quattro dottor Sogni tornano negli spogliatoi. Per Christian, il pomeriggio trascorso in ospedale è stato ancora una volta indimenticabile. Ripensa di nuovo a tutte le emozioni e ai ricordi positivi: «Anche se gli ospedali sono diventati più moderni, la missione della Fondazione è rimasta la stessa. Care dottoresse e cari dottor Sogni, eravate molto professionali già 30 anni fa e svolgete da sempre questa straordinaria professione con molta disciplina e premura. I bambini vi adorano.» La giornata è terminata. Christian saluta gli artisti e il personale infermieristico. Tornerà presto? Non abbiamo alcun dubbio.

Maggiori impressioni di Christian Rochat:

Un'allieva piena di risorse

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